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Riflessione sul vangelo di oggi, 14 dicembre 2024: per riconoscere i segni di Dio serve disponibilità di cuore

Il brano odierno del Vangelo (Mt 17,10-13) ci invita a riflettere sulla cecità spirituale che può impedire di riconoscere i segni di Dio nella nostra vita. Gesù risponde alla domanda dei discepoli sugli scribi e su Elia, rivelando che le profezie si sono già compiute: Giovanni Battista ha incarnato il ruolo di Elia, ma il suo messaggio di conversione non è stato accolto, e anzi, egli è stato perseguitato e ucciso.

Questo episodio ci insegna quanto sia facile, anche per i credenti, attendere un Dio che risponda ai nostri schemi, senza accorgerci della sua presenza concreta nelle persone e negli eventi quotidiani. Gli scribi, esperti della Legge, conoscevano la Scrittura, ma hanno fallito nel riconoscere Giovanni come precursore del Messia e Gesù come il Cristo.

Riconoscere i segni di Dio richiede una disponibilità del cuore, una fede che non si limita alla teoria ma si traduce in azione. Gesù sottolinea che anche lui, come Giovanni, affronterà il rifiuto e la sofferenza: un richiamo alla realtà del cammino cristiano, che non è esente da difficoltà, ma è un percorso verso la pienezza della vita.

Possiamo trarre da questo vangelo tre insegnamenti pratici:

  • Essere sempre aperti alla novità dello Spirito, senza rigidità nei nostri schemi di fede.
  • Discernere la presenza di Dio nelle persone che incontriamo, anche quando non rispondono alle nostre aspettative.
  • Accettare le prove e le sofferenze come parte del cammino cristiano, confidando nella promessa della risurrezione.

La sfida per noi, oggi, è quella di non limitare la nostra fede alla conoscenza intellettuale o alle tradizioni, ma di vivere con un cuore vigile e aperto a riconoscere e accogliere il Cristo che si manifesta nella nostra vita.