Il Vangelo di oggi ci invita a riflettere su una domanda fondamentale: “Che cosa dobbiamo fare?”. Questa richiesta, rivolta a Giovanni Battista dalle folle, dai pubblicani e dai soldati, è un interrogativo che attraversa i secoli e arriva fino a noi. È la domanda di chi sente il desiderio di vivere in modo autentico, in armonia con gli altri e con Dio.
La giustizia e la condivisione
Le risposte di Giovanni sono semplici ma radicali. Condividere ciò che si ha con chi è nel bisogno, vivere con giustizia e non abusare del proprio ruolo sono indicazioni che parlano di una conversione concreta, visibile nei gesti quotidiani. Non si tratta di azioni straordinarie, ma di un cambiamento che coinvolge il nostro modo di rapportarci agli altri.
- Chi ha due tuniche deve donarne una: un invito a rompere con l’egoismo.
- I pubblicani devono essere onesti: una chiamata alla trasparenza.
- I soldati devono evitare soprusi: una richiesta di umanità.
La giustizia sociale nasce dal cuore, dal desiderio di riconoscere l’altro come fratello.
La figura di Giovanni e l’attesa del Cristo
Giovanni non si appropria del ruolo di salvatore. Indica invece che il vero protagonista è Cristo, che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Questa immagine ci parla di una trasformazione profonda, che brucia le scorie dell’egoismo e ci purifica per far emergere il meglio di noi. La pala con cui Cristo separa il frumento dalla paglia è simbolo del discernimento che purifica la nostra vita.
Per noi oggi
Le domande del Vangelo ci sfidano anche oggi. Come possiamo vivere concretamente il Vangelo? Possiamo iniziare con piccoli gesti di giustizia e amore, lasciandoci trasformare da Cristo. L’avvento è il tempo della preparazione: accogliere questo invito significa aprire il cuore alla speranza di un mondo più giusto, fondato sull’amore e sulla condivisione.