A una prima lettura (Matteo 1,1-17), la genealogia di Gesù può sembrare solo un elenco di nomi. Ma dietro questa lunga serie di generazioni si cela un messaggio profondo: la storia della salvezza è intrecciata con la storia dell’umanità, con le sue luci e le sue ombre.
Una storia di volti, non solo di nomi
Ogni nome in questa genealogia rappresenta una vita, una storia unica, fatta di successi, errori, speranze e fallimenti. Tra i nomi citati troviamo personaggi santi, come Abramo e Davide, ma anche figure segnate dal peccato o dall’imperfezione, come Tamar, la moglie di Uria o Manasse. Questo ci ricorda che Dio lavora nella realtà concreta, usando strumenti imperfetti per realizzare il suo piano perfetto.
Inclusione e misericordia
Un aspetto sorprendente di questa genealogia è la presenza di alcune donne: Tamar, Rut, Racab e Betsabea. In un contesto culturale che spesso marginalizzava le figure femminili, queste donne, alcune delle quali provenienti da contesti difficili o considerate “estranee”, vengono incluse nel lignaggio di Cristo. È un segno della misericordia inclusiva di Dio, che non esclude nessuno e rende ogni vita parte della sua storia d’amore con l’umanità.
Da Abramo a Cristo: la fedeltà di Dio
Le tre serie di quattordici generazioni mostrano come Dio sia stato fedele alla sua promessa, nonostante i fallimenti e le infedeltà del popolo. Da Abramo fino a Gesù, ogni generazione testimonia un passo verso la realizzazione della salvezza. Questo ci invita a fidarci di Dio anche quando il suo piano sembra lento o incomprensibile.
Per noi oggi
La genealogia di Gesù ci insegna che Dio si incarna nella nostra storia personale. Non importa quanto possa essere frammentata o imperfetta la nostra vita: Dio è capace di trasformare ogni frammento in qualcosa di meraviglioso. Questo Vangelo ci invita a riconoscere la presenza di Dio nelle nostre origini, nella nostra famiglia, nella nostra storia. Anche attraverso i nostri limiti, possiamo essere parte del progetto di salvezza che Dio realizza nel mondo.
Gesù non nasce in un vuoto, ma in una lunga catena di vite che ci somigliano. La sua genealogia è un invito a portare la nostra umanità, con i suoi limiti, verso la pienezza che solo Lui può donarci.