Roma Cristiana

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Riflessione sul vangelo di oggi, 02 gennaio 2025: Giovanni, testimone umile e fedele

Il vangelo di Giovanni ci presenta la figura di Giovanni Battista, un uomo che ha saputo riconoscere con chiarezza la propria missione e il ruolo centrale di Gesù nella storia della salvezza. Le sue parole, umili e decise, sono un invito per ciascuno di noi a interrogarci sulla nostra identità e sul nostro modo di testimoniare Cristo nel mondo.

Quando gli viene chiesto: «Tu, chi sei?», Giovanni risponde con chiarezza e sincerità: «Io non sono il Cristo». In un tempo in cui molti cercavano gloria personale, il Battista si distingue per la sua profonda umiltà. Egli non pretende di essere ciò che non è, ma accetta con gioia il suo compito: essere «voce di uno che grida nel deserto». Questa risposta ci ricorda che la nostra identità non si basa sulle ambizioni o sul giudizio altrui, ma sulla consapevolezza del nostro legame con Dio.

Giovanni si definisce “voce”, non la Parola. Questo riconoscimento ci insegna che ogni cristiano è chiamato a preparare il cammino del Signore, indicando agli altri la sua presenza e la sua opera. Giovanni non attira l’attenzione su di sé, ma la dirige verso Cristo, il Messia già presente «in mezzo a voi», anche se non ancora riconosciuto.

Le parole del Battista ci invitano a riflettere sul mistero della presenza di Dio nella nostra vita quotidiana. «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete»: questa frase ci richiama all’importanza di essere vigilanti, capaci di riconoscere i segni della presenza di Cristo, spesso nascosti nelle piccole cose o nelle persone che incontriamo. Giovanni ci insegna che ogni gesto di fede autentica si fonda su un atteggiamento di adorazione e rispetto verso il Signore, a cui «non siamo degni di slegare il laccio del sandalo».

Il vangelo di oggi ci spinge a vivere la nostra vocazione con umiltà e fermezza, confidando nella promessa di Cristo che viene a trasformare il mondo. Come Giovanni, possiamo diventare strumenti di luce, annunciatori di un amore che è già tra noi, ma che deve essere accolto e riconosciuto.