Il Vangelo di Giovanni del 3 gennaio 2025 ci pone davanti a una testimonianza potente e al contempo profondamente umile. Giovanni Battista, figura centrale nel preparare il cammino al Messia, riconosce Gesù come l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo. È una proclamazione che non nasce da una conoscenza umana, ma da un’intuizione divina, confermata dall’esperienza dello Spirito Santo che discende su Gesù come una colomba.
Questa scena invita a riflettere sul significato del riconoscere Dio nella nostra vita. Giovanni stesso dichiara di non conoscere Gesù, nonostante fosse suo parente, ma di essere stato guidato dal Padre a identificarlo attraverso un segno divino. Questo ci insegna che l’incontro autentico con Dio non si basa sulla nostra conoscenza intellettuale o sulla familiarità, ma su una rivelazione personale che spesso arriva attraverso momenti di grazia. È un’esperienza che va oltre le parole, capace di trasformare il nostro sguardo e la nostra vita.
Infine, le parole di Giovanni Battista ci ricordano la nostra chiamata alla testimonianza. Come lui, anche noi siamo invitati a riconoscere la presenza di Dio nel mondo e a indicarla agli altri con coraggio e umiltà. La testimonianza non è un atto di autoaffermazione, ma un rendere visibile ciò che ci è stato donato. È un invito a vivere con lo stesso spirito di Giovanni: consapevoli che non siamo noi al centro, ma Cristo, colui che porta la salvezza e battezza nello Spirito Santo.