Il prologo del Vangelo di Giovanni è un inno potente e profondo che ci guida al cuore della fede cristiana: il mistero dell’Incarnazione. Queste parole, dense di significato, invitano a riflettere sulla centralità di Cristo come Verbo di Dio, luce e vita per l’umanità.
“In principio era il Verbo”: con questa apertura, Giovanni richiama la Genesi, rivelando che Gesù è la Parola eterna attraverso la quale tutto è stato creato. Egli non è solo un maestro o un profeta, ma la sorgente stessa della vita. Questa consapevolezza ci chiama a riconoscere la presenza di Dio in ogni cosa e a vivere con gratitudine per il dono della creazione.
La frase “la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” è un messaggio di speranza profonda. Nonostante le sfide, il male e le oscurità che incontriamo, la luce di Cristo continua a risplendere e a vincere. Come cristiani, siamo invitati a vivere come testimoni di questa luce, portando conforto e verità nel mondo.
“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.” Questo è il fulcro del vangelo: Dio non è distante, ma entra nella nostra storia, si fa uomo per condividere le nostre gioie e sofferenze. L’incarnazione è un segno della straordinaria vicinanza di Dio, che desidera incontrarci nella nostra umanità.
Giovanni sottolinea che a coloro che accolgono Cristo viene dato il potere di diventare figli di Dio. Questo non è un diritto acquisito, ma un dono gratuito che richiede fede e apertura di cuore. Vivere come figli di Dio significa riflettere il suo amore e la sua grazia nella nostra quotidianità.