Il Vangelo di Marco (6,34-44) ci invita a contemplare il cuore compassionevole di Gesù, che non solo insegna alla folla, ma si prende cura dei suoi bisogni concreti. La folla è descritta come pecore senza pastore, un’immagine che richiama l’umanità spesso disorientata e bisognosa di guida.
La compassione che diventa azione
Gesù, mosso dalla compassione, non si limita a provare empatia, ma si fa concretamente carico della fame della folla. Alla proposta dei discepoli di congedare le persone, Gesù risponde con una sfida: “Voi stessi date loro da mangiare”. Questo invito non è solo pratico, ma simbolico: partecipare alla missione di Dio significa essere strumenti del suo amore, anche quando le risorse sembrano insufficienti.
Il miracolo della condivisione
Con soli cinque pani e due pesci, Gesù compie un segno straordinario. Prima di distribuire il cibo, egli alza gli occhi al cielo, benedice e spezza i pani, mostrando come la fiducia in Dio trasforma ciò che è umano in dono divino. Il miracolo non è solo abbondanza materiale, ma una testimonianza di come la fede e la condivisione possano saziare anche la fame più profonda.
Un messaggio per oggi
Questo brano ci invita a riflettere: come rispondiamo ai bisogni delle persone intorno a noi? Di fronte alla scarsità o alle difficoltà, siamo pronti ad affidare a Dio le nostre poche risorse, certi che Lui può moltiplicarle? Ogni gesto di condivisione, anche il più piccolo, può diventare segno concreto dell’amore di Cristo che continua a nutrire il mondo.